Il Sole 24 Ore: trasporti aerei, il Covid alle compagnie europee è costato 41 miliardi

A due anni dall'inizio della pandemia il settore è ancora in profonda crisi e ora deve confrontarsi anche con l’incognita guerra. Da un’analisi del Sole 24 Ore emerge che le perdite più pesanti dal 2020 le ha accusate Air France-Klm.

La più colpita è stata Air France-Klm, con -10,37 miliardi di euro di perdite nette nei bilanci del 2020 e 2021. Lufthansa, che le contende la conquista della piccola Ita Airways, ha dichiarato un rosso di -8,91 miliardi.
Sono le perdite nette accumulate nei due anni in cui la pandemia del Covid-19 ha messo ko il trasporto aereo mondiale, che fino al 2019 andava a gonfie vele (con la nota eccezione di Alitalia). Secondo un'inchiesta del Sole 24 Ore, con elaborazioni sui bilanci e i conti pubblicati, i vettori europei hanno perso circa 41 miliardi dal primo gennaio 2020 al 31 dicembre 2021. L'impatto del Covid non è svanito. La Iata, guidata da Willie Walsh, ieri ha spostato da Shanghai a Doha, in Qatar, l'assemblea prevista dal 19 al 21 giugno «a causa del perdurare delle restrizioni ai viaggi per la Cina». Secondo la Iata, la domanda mondiale lo scorso gennaio era la metà rispetto a gennaio 2019 (-49,6%).

Oliver Wyman, spiega il partner Roberto Scaramella, stima che «in Europa il traffico domestico dovrebbe tornare ai livelli pre-Covid a inizio 2023, mentre per l'intercontinentale il recupero sarebbe a metà del 2024». Da valutare l'impatto della guerra della Russia in Ucraina. «Sebbene l'aviazione russa abbia un peso contenuto - circa il 3% della flotta mondiale - le implicazioni dirette saranno visibili solo nel medio termine e toccheranno l'Europa per il flusso di viaggiatori e la catena industriale dei fornitori», osserva Scaramella.

Le perdite sono diminuite nel 2021. «Ma nessuno fa previsioni su quando tornerà in utile», avverte Carsten Spohr, a.d. di Lufthansa. Lufthansa ha perso più ricavi di tutti rispetto al 2019, da 36,4 miliardi (con 1,2 miliardi di utile) a 13,58 nel 2020 e 16,8 miliardi nel 2021. Le perdite nette da -6,72 miliardi del 2020 sono scese a -2,19 miliardi. I ricavi di Air France-Klm sono dimezzati, da 27,2 miliardi del 2019 (con un utile di 273 milioni) a 11 miliardi del 2020 e 14,3 miliardi del 2021. La perdita netta è stata -7,08 miliardi nel 2020 e -3,29 miliardi nel 2021. Iag, casa madre di British Airways e Iberia, ha visto scendere i ricavi da 25,5 miliardi del 2019 a 7,8 nel 2020 e 8,2 miliardi nel 2021. Il risultato è passato da un utile netto di 2,39 miliardi a perdite per -6,93 miliardi nel 2020 e -2,93 miliardi nel 2021.

In profondo rosso anche le grandi low cost. Negli anni solari 2020 e 2021 per Ryanair perdite nette per -1,828 miliardi, per Wizz Air per -1,076 miliardi, per easyJet per -3,03 miliardi prima delle tasse (in euro al cambio attuale). Le tre low cost hanno perso -5,93 miliardi, rispetto ai -29,14 miliardi delle tre "major".

Tra le medio-piccole non integrate, nei due anni del Covid Sas ha perso -1,66 miliardi, Finnair -987 milioni, Tap -1,72 miliardi in 18 mesi (fino al 30 giugno 2021). Aegean -400 milioni di perdite prima delle tasse.

Alitalia, che sforna qualche cifra ma nessun bilancio, nel 2020 ha perso 736 milioni (escludendo dalle entrate i ristori Covid incassati, 272 milioni), per il 2021 ha reso noto solo l'Ebitda del primo trimestre, -86 milioni. Al suo posto vola Ita, 52 aerei. Nel 2020 era inattiva, per i costi era in rosso per -1,347 milioni prima delle tasse (dopo imposte anticipate attive la perdita netta è -1,024 milioni). Per il 2021 il presidente Alfredo Altavilla ha comunicato una perdita operativa (Ebit) di 170 milioni.

Poiché la cassa si sta prosciugando a causa delle perdite, Altavilla ha fretta di chiudere la vendita con Msc e Lufthansa. Ma i tempi si sono dilatati. Air France-Klm, senza aver fatto un'offerta, fa sapiente ostruzionismo, si appoggia al fondo Usa Certares e all'ad di Ita, Fabio Lazzerini, sostenuto dal Pd che frena. La terza manifestazione d'interesse è di Indigo Partners, fondo Usa azionista di Wizz Air e Frontier. Solo ora il Mef ha nominato gli advisor, Equita e Gianni & Origoni. Entro il 31 marzo il Mef dovrebbe versare la seconda tranche (400 milioni) dell'aumento di capitale, che potrebbe anche essere differita a fine aprile.

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